Sfiducia, demotivazione, paura, pensieri negativi... tante cose possono portarci fuori strada e convincerci di non essere abbastanza o di non meritare la felicità che desideriamo.
Scarica i contenuti completamente gratuiti che ho preparato per te. La mia missione è accompagnarti nel viaggio verso la meta più ricca che tu possa immaginare, che può diventare la tua mappa segreta ed infallibile: la tua interiorità.
Psicologa, psicoterapeuta
La vulnerabilità è il luogo di nascita di innovazione, creatività e cambiamento.
Tutto ciò di cui parlo viene direttamente dalla mia esperienza professionale e personale, senza distanze e filtri.
Il cuscino di meditazione è un mio amico fidato da tanti anni e ogni giorno coltivo la mindfulness, tra errori e imperfezioni.
Ascoltare è il mio lavoro ma non lo faccio per confermare delle teorie. Non c'è giudizio nell'incontro con l'altro, semplicemente il desiderio di contribuire al suo benessere.
Sono Linda Iannetti, psicologa, psicoterapeuta e insegnante di mindfulness. Nata in una cittadina umbra, sono cresciuta nel silenzio assoluto della campagna in una villa molto grande circondata da sconfinati ettari di terra e animali. Il silenzio è sempre stato un compagno affidabile a cui ho confidato la maggior parte dei miei segreti.
Mi sono trasferita nella giungla urbana a diciotto anni. Tra caos, strombazzate di clacson e tram strapieni, i miei primi anni di università sono stati una corsa continua contro il tempo. Appelli, esami, aule affollate… Il cambiamento è stato forte come il passaggio da una vasca di acqua calda ad una piscina ghiacciata.
Dopo anni di studio, esperienze cliniche e analisi personale, ho vissuto un periodo difficile a cui non potevo più rispondere con le mie conoscenze e acquisizioni professionali. Sentivo che era arrivato il momento di andare oltre la zona di comfort e avventurarmi in un territorio ancora inesplorato.
Mi sono avvicinata alla meditazione con curiosità e un pizzico di scetticismo, spinta dalla certezza che per avere risultati diversi bisogna essere disposti a lasciar andare le proprie convinzioni e fare concretamente qualcosa che non si è mai fatto prima. Entrai nella grande sala del corso con esitazione e timore, nella mia testa presero a ronzare giudizi su cosa mai mi fosse venuto in mente di provare, ma i dubbi si sciolsero rapidamente. La mia prima esperienza sul tappetino fu una vera e propria rivelazione, si trattava di una pratica di metta guidata da Corrado Pensa, che mi mise a confronto con i numerosi giudizi, i pensieri e l’irrequietezza della mia mente. Sentii un grande calore ed una fiducia che raramente avevo mai provato verso qualcosa, perché potevo finalmente affidarmi all’intenzione e al processo, mettendo sullo sfondo la concretezza del risultato.
Mi resi facilmente conto che le pratiche di consapevolezza erano esattamente il mio anello mancante. Avrebbero di lì a poco apportato un valore incredibile a tutta la mia vita, rivoluzionandola in breve tempo, in modi che non credevo sarebbero mai stati possibili. Non avevo idea che ne avrei fatto il fondamento del mio lavoro e che avrei potuto mettere a disposizione delle altre persone uno strumento tanto efficace e potente .
Oggi sono una professionista in costante crescita personale e faccio della mindfulness un allenamento continuo per affrontare le sfide quotidiane. Grazie alle pratiche di consapevolezza ho imparato che le paure possono diventare il carburante più affidabile del cambiamento. E che la vulnerabilità, se abbracciata con amorevolezza, è il nostro più grande punto di forza.
Rispondo personalmente ad ogni singola e-mail che ricevo, in 24-48 ore.
Ho sempre creduto profondamente nella potenza trasformativa insita in un percorso di introspezione profonda.
Per anni sono stata paziente prima ancora che terapeuta e dal divano al lettino mi sono scandagliata in ogni direzione possibile. Questo percorso è stato ricco e fruttuoso ma non nascondo che ho finito spesso per scandagliare anche la distanza tra me e il muro della stanza . Mi sono formata per offrire un approccio psicodinamico breve, mirato al raggiungimento di obiettivi, perché non credo nei percorsi infiniti.
La psicoterapia è un’enorme opportunità di crescita e liberazione da schemi e convinzioni limitanti, ma molte persone ancora oggi credono che sia l’ultima spiaggia per coloro che non hanno più risorse a disposizione, un atto di debolezza e resa riservato a chi supera un punto di non ritorno o prova un malessere invalidante e ingestibile.
Invece è una scelta coraggiosa.
La scelta di chi non intende più subire gli eventi e gli stati d’animo in modo passivo, ripetendo i soliti automatismi. La scelta di chi non vuole più lasciarsi trasportare da pensieri ed emozioni che capitano a caso.
La scelta di chi si sceglie per primo e si dona la possibilità di rinascere dalle proprie ceneri. L’immagine della fenice è potentissima e molto rappresentativa di ciò che accade quando prendiamo consapevolezza della situazione in cui ci troviamo e facciamo luce sulle risorse, talvolta inaspettate, che possiamo mobilitare per affrontare e gestire le avversità.
Un processo di accettazione e centratura che è esattamente antitetico all’immagine tipica della “persona fragile che non ce la fa da sola”. Anche su quest’ultimo punto ne avrei da dire... viviamo in un contesto culturale che spinge molto l’acceleratore sulla riuscita individuale, sulla competizione nella sua accezione più distruttiva, il confronto e la vittoria.
La verità è che nessuno di noi, neppure il più introverso (ed io ne so qualcosa di questo tratto), può vivere in modo soddisfacente se ignaro dell’interconnessione con tutti gli altri.
Il campione che spicca per le sue doti lo può fare grazie ad una squadra, all’allenatore, ai familiari, agli amici che lo sostengono nei momenti difficili... Il professionista che avanza orgoglioso nella carriera può farlo perché è aiutato a gestire tanti altri aspetti della sua vita, ad esempio la casa e la famiglia. Il manager sempre in viaggio ogni giorno incontra persone che gli permettono di fare esattamente ciò che sta facendo: dal tassista che gli consente di arrivare puntuale al suo appuntamento al cameriere che gli serve da mangiare al ristorante fino all’inserviente dell’albergo. Può sfuggire con grande facilità che siamo inseriti in un sistema coordinato in cui ognuno gioca una parte essenziale.
Nessuno vince da solo.
Se stai affrontando un periodo confuso, ti senti insoddisfatto e in cuor tuo sai che c’è qualcosa da cambiare, puoi scegliere: nascondere la testa sotto la sabbia, arrancare giorno per giorno, raccontarti delle scuse, fingere che vada tutto bene o al contrario, tirare fuori il campione che c’è in te e affrontare la situazione. Il lavoro di squadra rende tutto più armonico e fluido, arrivi alla meta prima e più efficacemente se sai accettare che l’aiuto degli altri ti potenzia. Sì, hai capito bene: chiedere aiuto alla persona giusta, ad un professionista competente, non è un’ammissione di debolezza, bensì un atto di forza. Stai riconoscendo a te stesso che hai il potere di agire e cogli che l’interconnessione non è solo una bella parola, ma un dato a tuo favore per farti accompagnare da una guida esperta in un sentiero non sempre facile da percorrere. Per quanto impervia e a volte ciottolosa sia la strada, ti posso assicurare che ogni passo apre a nuovi scorci panoramici e la fatica sarà ben premiata.
Certo, la psicoterapia non è l’unica possibilità esistente in caso di sofferenza. Ci sono altri percorsi che, a seconda delle situazioni specifiche, possono rispondere al bisogno di conoscersi più a fondo e gestire le proprie emozioni in modo più evoluto, ma tutti remano nella direzione della consapevolezza.
Esatto, l’anello mancante che si rivelò potentemente durante la mia prima pratica meditativa: allenare la consapevolezza può accompagnarsi ad un percorso più strutturato e profondo, ma non è detto che sia l’opzione migliore anche per te.
Può succedere che la mindfulness risponda già in modo più che soddisfacente alla tua insoddisfazione interiore e al bisogno di tornare al timone della tua vita, senza alcun bisogno di impegni aggiuntivi.